Con lo sviluppo di tecniche sempre più innovative e funzionali nel campo del digitale, tutti i settori hanno sentito la necessità di espandere la propria comunicazione online.
Il settore culturale, infatti, non fa eccezione: i musei, tra cui Palazzo Pallavicini ad esempio, hanno la possibilità di attrarre un pubblico più esteso e differenziato grazie alla combinazione di campagne di paid, earned, shared e owned media.
Noi di Digital Suits abbiamo avuto l’opportunità di collaborare con Palazzo Pallavicini di Bologna per anni, curando mostre di artisti e correnti artistiche diverse.
Si tratta di un edificio storico, risalente alla dominazione dei Bentivoglio a Bologna, intorno al XV secolo. In seguito a varie ristrutturazioni effettuate negli anni, apre le sue porte nel 2017, ospitando grandi mostre internazionali e diventando in poco tempo uno dei musei più visitati in Italia (https://www.palazzopallavicini.com).
Tra i servizi che gli abbiamo offerto negli anni vi è la creazione di grafiche per volantini, locandine e affissioni, creazione di cataloghi delle mostre da vendere nello shop, creazione del sito web, gestione dei social – Instagram e Facebook.
In questa Case History andremo a mostrarvi la strategia utilizzata per la sponsorizzazione delle mostre di Giorgio De Chirico, capostipite della corrente metafisica italiana, e Roberto Ferri, misurando i risultati ottenuti nel periodo che concerne le esposizioni.
Obiettivo di Palazzo Pallavicini:
Palazzo Pallavicini ci ha contattato in quanto necessitava di impostare una strategia comunicativa che gli permettesse di attrarre un ampio pubblico e continuare ad aumentare il numero di visitatori rispetto alle, già soddisfacenti, mostre precedenti. Aveva, inoltre, necessità di creare contenuti di qualità, accattivanti, che incuriosissero l’utente e lo spingessero all’acquisto del biglietto online.
Strategia elaborata per Palazzo Pallavicini:
Poiché vi erano due mostre nello stesso periodo di tempo, dall’ottobre 2022 al marzo 2023, in un primo momento abbiamo deciso di analizzare il target di entrambi gli artisti così da rendere la comunicazione più efficace e impattante.
Nel caso di Ferri, il pubblico di riferimento era più giovane, grazie ai temi contemporanei trattati nelle sue opere e alla sua forte presenza sui social.
Per quanto riguarda De Chirico, il target era formato prevalentemente da persone di età compresa tra i 35 e i 65 anni o più. Ad ogni modo, data l’importanza di questo artista, c’era un discreto interesse anche nelle fasce più giovani.
Abbiamo iniziato a pubblicare gli eventi e i post riguardo le mostre di Giorgio De Chirico e Roberto Ferri due mesi prima del vernissage. Questo ci ha permesso di creare engagement nei nostri utenti. Tutte le interazioni ricevute sono state fondamentali perché ci hanno poi permesso di creare dei pubblici personalizzati a cui mostrare le successive inserzioni pubblicitarie.
Promozionali:
- Il primo tipo di sponsorizzazione è stata mantenuta sempre attiva: era indirizzata ad un pubblico freddo (con interesse verso l’arte, la metafisica, le mostre, i musei, i palazzi storici..) e mostrava le locandine degli eventi.
- Il secondo tipo di sponsorizzazione era rivolto ad un pubblico caldo: persone che avevano già visitato il sito web o la pagina di un artista in particolare. Che avessero già partecipato ad eventi organizzati dal Palazzo Pallavicini o interagito con uno o più post sui social ed era caratterizzato da immagini che ritraevano le opere più accattivanti di entrambe le esposizioni.
Ad affiancare la comunicazione a pagamento vi è stato il raggiungimento di utenti in organico tramite la condivisione di post, stories e reels volti ad aumentare l’interazione e gli acquisti di biglietti online.
Abbiamo inoltre posto una grande attenzione nella creazione di reels, condivisi su Instagram e Facebook, che mostravano l’esposizione e i visitatori ma, soprattutto, abbiamo dato importanza alla condivisione delle foto pubblicate dagli avventori, sia nelle stories che nei post. Pensiamo infatti che mostrare ai followers i contenuti condivisi dagli utenti (UGC – User generated content) sia uno dei migliori modi per coinvolgerli rendendoli attori principali della comunicazione.
Grazie infatti ai contenuti condivisi dagli utenti abbiamo ottenuto maggiore visibilità, utile quanto il passaparola.
Risultati:
Al termine delle mostre, il museo vantava il raggiungimento di più di 45.000 visitatori, acquisendone circa 15.500 solamente dalle campagne social.
Inoltre, rispetto al periodo di inattività che precede ottobre, dovuto all’assenza di mostre, si è ottenuto un netto aumento di utenti che hanno visitato il sito.
Per concludere, i nuovi avventori del museo corrispondono al 81,5% del totale, risultato significativo anche per le mostre future.